giovedì 3 novembre 2011
Bollo deposito titoli e aliquote redditi da capitale, la patrimoniale è servita.
Finanziaria 2011, ancora una volta l' unica risorsa è quella di mettere le mani nelle tasche dei risparmiatori, aumento sconsiderato dell' imposta di bollo sui dossier titoli e aliquota unica per le rendite da capitale, stop agli investimenti per il retail ?
Se ciò che prevede la Manovra Finanziaria 2011, non verrà variato, il nostro paese avrà probabilmente perso l’ ultima battaglia.
Esagerato ? Non credo, ormai lo schema per portare l’ Italia a far compagnia alla Grecia è molto chiaro e limpido.
L’ unico baluardo che ancora reggeva l’ enormità di nefandezze messe in campo dall’ attuale dirigenza politica, il risparmio, sta per essere colpito e affondato.
Ricordiamo, che proprio grazie all’ introduzione del risparmio privato, tra i parametri utilizzati per verificare la possibilità di uno stato di poter ripagare i debiti contratti, l’ Italia ha potuto svicolare il downgrade delle case di rating.
La decisione di inserire in finanziaria, una serie di misure che spazzeranno via il risparmio delle famiglie italiane, non farà altro che farci cadere da quel filo invisibile su cui il nostro paese balla da ormai parecchi anni.
Una delle cose che stupisce, ma forse neppure più di tanto è la facilità con cui tutto questo sta accadendo, da stamane tutte le agenzie di stampa stanno scrivendo fiumi di parole su questo argomento, nessuno tranne i piccoli risparmiatori, sembra nutrire interesse per la cosa, quasi sia diventato normale approfittare delle persone oneste, sia giusto vessare chi lavora.
Sembra che essere onesti, lavorare, risparmiare, non rappresenti lo stereotipo del cittadino da cui trarre lezione, anzi rappresenti tutto ciò che non si deve assolutamente fare.
Il modello del furbo, del maneggione, di chi è pronto a sottrarre il frutto del lavoro della massa, stando seduto ad uno scranno della camera o del parlamento italiano probabilmente ha fatto ancor più danno di quel che si pensava, entrando nella normalità del vivere quotidiano.
Ma torniamo a ciò che sta succedendo, quello che da mesi si vociferava, l’ arrivo della “patrimoniale”, sembra ora diventare realtà, non si può intendere in altro modo l’ imposizione dell’ imposta di bollo sui dossier titoli.
Non la si può intendere altrimenti per due semplici fattori.
1 – Colpisce tutti indiscriminatamente
2 – Non colpisce in proporzione al capitale posseduto ma in base ad un quoziente fisso.
Il tutto chiaramente senza mettere le mani nelle tasche degli italiani………..
Ma veniamo alle cifre :
Aumento imposta di bollo depositi titoli, anno 2011 – 2012 si passa da 34,20 euro a 120 euro indistintamente dal capitale in titoli posseduto.
Dal 2013, tale imposta sale a a 150 euro per depositi sotto i 50.000 euro, 380 euro per conti titoli superiori a 50mila euro.
Tanto per non prendere in giro nessuno, hanno anche inserito una precisazione per cui restano esclusi i depositi con cifre inferiori a mille euro, qualcuno sa dirmi l’ ISIN di un ‘ obbligazione con lotto minimo contrattabile pari a 10 euro ? Roba da matti !
Capital gain e rendite da capitale aliquote :
Si prevede di unificare tutte le aliquote in una unica fissata al 20%, restano esclusi i titoli di Stato, la previdenza complementare e il risparmio di lungo termine ( cosa intendano per risparmio a lungo termine per ora rimane un mistero).
Se i soli numeri spicci non danno l’ idea del danno, diciamo che nel 2013 un risparmiatore, per pagarsi la combinazione tra l’ aumento dell’ imposta sul deposito titoli e l’ aumento dell’ imposta sul reddito da capitale, dovrà investire circa 25 mila euro in un BOT ai tassi attuali.
Quanti non potranno permetterselo ? Sembra che nelle ultime ore qualcuno cominci a pensarci e il dubbio che saranno in tanti ad evitare azioni, obbligazioni, fondi, ETF, sta cominciando a serpeggiare.
L’ unico sistema per evitare l’ enorme legnata, per ora sembra quella di ripiegare su conti correnti e depositi on-line, che beneficeranno della diminuzione dell’ aliquota dal 27% al 20%, anche perché facendo 4 conti o si ha qualche milione di euro, oppure in base ai tassi offerti da Webank conto deposito, IWBank Conto deposito, Che Banca conto deposito, conviene veramente svendere i titoli e puntare diretti su di loro, si guadagna di più.
A fatti l’ Italia rischia di passare dal paese dove si pagavano le aliquote più basse per ciò che riguarda le rendite da capitale a quello dove si pagheranno quelle più alte, con un tax rate effettivo oscillante intorno al 40 per cento.
Quale è il problema ?
Semplice questo ennesimo salasso, al di là di far scappare i cittadini dagli investimenti, rendendo ancor più povera la nostra economia ( se qualcuno si ricorda fu proprio il nostro Sig Berlusconi ad incitare la gente dicendo, che bisognava spendere per far girare l’ economia) non serve a nulla anzi è controproducente per lo stato stesso.
Purtroppo chi fa politica è troppo preoccupato a tessere tele di dubbio gusto e soprattutto non capisce nulla di matematica, il passaggio dagli attuali 34,20 euro ai 150 euro minimi a regime dal 2013, equivalgono per la maggioranza dei risparmiatori a un aumento della tassazione sui Bot dall’attuale 12,5% al 35%.
Per loro si sarebbe convenuto, inserire fin da ora i Bot fra i titoli con tassazione al 20%.
Ma continuiamo……..
Come anticipavamo, la tassazione inserita nell’ articolo 23 della manovra finanziaria verrà pagata da tutti i risparmiatori che hanno un deposito titoli in banca.
Quindi tutti i risparmiatori che hanno acquistato azioni, obbligazioni, tutti i possessori di titoli di Stato ecc ecc.
Il valore medio dei depositi titoli italiani ? 25 mila euro.
Facciamo un semplice esempio per realizzare lo scempio che si sta compiendo :
Ragioniamo su questa media, investiamola in Bot, con rendimento attuale prossimo al 2% in soldoni 500 euro di interesse annuo.
Con la nuova tassazione pagheremo a grandi linee il doppio di ciò che paghiamo ora.
Se per pura ipotesi si tassassero i Bot al 35%, pagheremmo 3 euro meno di ciò che si pagherà dopo la manovra, non male direi qualcuno ha ancora voglia di stringere la cinghia per mettere qualcosa da parte ?
La conseguenza di tutto ciò ? Semplice i risparmiatori non investiranno in titoli di Stato italiani.
Le prime avvisaglie si stanno già vedendo presso gli sportelli bancari, con gente che chiede cosa deve fare, soluzione consigliata dai promoter ?
Spostare i risparmi in pronti contro termine che si continueranno a rinnovare aggirando così la nuova tassazione.
Cosa porta tutto questo ?
Ancora una volta la risposta è semplice, visto che non si tratta che di una tassa indiscriminata che va a colpire direttamente la disponibilità finanziaria delle famiglie, i suoi guadagni senza pensare a compensare le eventuali perdite.
Perdi i tuoi risparmi ed il fisco ti tratta esattamente come se guadagnassi, saremmo l’ unico paese al
mondo con un sistema simile.
Questo porterà ad una fuga generalizzata sia da parte dei cittadini che da parte degli intermediari professionisti dall’investimento in titoli di Stato, creando un danno maggiore rispetto alle entrate che si avranno.
COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA:
Art. 47. La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito.
Favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese.
Art. 53. Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.
Ops…… scusate, dimenticavo che i politici italiani la costituzione vogliono cambiarla non leggerla……..
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