Notizie dal mondo del lavoro


La piaga della disoccupazione e il problema del precariato sono argomenti che la tv di regime e i network televisivi non trattano. 
I mass media evitano di spiegare al cittadino la gravità della situazione occupazionale e cercano di fare ignorare il dramma quotidiano dei disoccupati e dei precari, così come tutti gli aspetti negativi e problematici dell' attuale sistema (sociale ed economico). 


Eppure, oggi, sette giovani su dieci entrano nel mercato del lavoro da precari: quindi c'e' almeno un precario in ogni famiglia Italiana e il dramma quotidiano del precario di ritrovarsi senza lavoro o la paura di restare totalmente emarginato viene vissuto dalla intera famiglia del precario e, quindi, da tutta la popolazione.
Eppure la televisione di regime finge di non sapere che la scellerata legge sul precariato ha fatto precipitare intere generazioni di giovani italiani in un regime di totale incertezza: il precario non può darsi regole fisse di consumo; non può possedere una casa, non può crearsi una famiglia.
E i nostri giovani, di qualsiasi formazione scolastica, si sentono giustamente traditi e disillusi.


Eppure la tv di regime di questi problemi non parla, e cerca di coprire un sistema politico che intenzionalmente (a prescindere dai colori di bandiera) non solo non vuole risolvere il problema, ma non vuole neanche affrontarlo.


E, infatti, la televisione di stato evita di affrontare uno di quegli aspetti più inquietanti della vita del disoccupato da prendere in considerazione: le ripercussioni della precarietà sulla salute. 
Eppure riviste specializzate hanno analizzato le relazioni tra la precarietà e la salute:


• È accertato che il rischio di morte prematura è quattro volte superiori tra i senza-lavoro; 
• Dal terzo anno di disoccupazione, le visite dal dottore si moltiplicano; 
• Tre bambini di disoccupati su quattro sono in una situazione di fallimento scolastico; 
• I senza-lavoro hanno un tasso ben più alto di malattie mentali, depressione, angoscia, ecc.


Paradossalmente proprio il modello di società presentato dai mass media alla popolazione, ha inculcato prototipi culturali in cui la condizione di disoccupazione rappresenta un "fallimento personale". 
Quindi i lavoratori che sono in questa situazione di "disoccupazione" risultano particolarmente esposti alla depressione, allo stress, all'alcolismo.