domenica 19 giugno 2011

Quelli che se le aumentano (le pensioni d’oro)

Quelli che se le aumentano (le pensioni d’oro). Dedicato a chi dice: è tutta roba del passato. Dedicato a chi dice: denunciare non serve a niente. A me basterebbe che denunciare servisse a bloccare nuovi scandali. Pensate a che cos’è successo in Puglia nell’estate 2010: sono andati in pensione 19 ex consiglieri regionali, tutti con assegni notevoli e molti con età non troppo avanzata (per dire: ce n’è uno di 52 anni che ha cominciato a  incassare l’assegno di 7247 euro al mese). Siccome, però, in base a una legge appena approvata, il vitalizio dei magnifici 19  erano più alti rispetto a quelli dei consiglieri andati in pensione nel passato, tutti gli altri “onorevolini” a riposo (102 più 50 vedove) hanno protestato. E la Regione come ha risposto? Ovvio: aumentando la pensione anche a loro. Così nel luglio 2010, mentre in Parlamento si parlava di tagli e in tutto il Paese si affrontavano sacrifici, è arrivato cotto e mangiato un bel provvedimento ad hoc che ha adeguato i vitalizi d’antan a quelli di oggi. Le pensioni dei 102 grandi vecchi pugliesi sono passate d’un botto da 8840 a 10070 euro (con un aumento di 1231 euro) e quelle delle 50 vedove sono passate da 5747 a 6546 (con un aumento di 800 euro).  Dove ha trovato tutti quei soldi la Regione? La Gazzetta del Mezzogiorno, 3 dicembre 2010, ha provato a dare una risposta: “Vitalizi ai consiglieri con i soldi dei libri di testo”, titola. E spiega: “Girati ai politici non rieletti 2 milioni e 600mila euro destinati agli studenti”. L’attenzione ai giovani prima di tutto, si capisce.

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